«Imperialismo? È la cultura russa che non va cancellata»- Corriere.it

Dal nostro inviato
SUL VOLO PAPALE – Francesco raggiunge i giornalisti mentre l’aereo che lo riporta a Roma da Ulan Bator
sta ancora sorvolando le steppe della Mongolia
. Viaggio lungo e intenso, il Papa ha l’aria un po’ stanca. Cammina col bastone, si siede per rispondere alle domande. Chiarisce che le sue parole sulla Grande Russia, che hanno irritato gli ucraini, non si riferivano all’imperialismo ma alla cultura che al contrario dialogo, e la cultura russa non va cancellata per problemi politici.

Sulle violenze e il degrado delle periferie, da Palermo
a Caivano
, dice che si deve andare nelle periferie e lavorare l, i governi devono fare la giustizia sociale vera. Ma parla anche dei rapporti con Pechino, i cittadini cinesi non pensino che la Chiesa dipenda da un’altra potenza straniera, e dell’impegno dei giovani sul clima, pensano al futuro, mi piace che lottino bene. Quanto ai prossimi viaggi, in Vietnam, se non andr io, andr Giovanni XXIV, scherza, poi spiega che per me adesso fare un viaggio non tanto facile come all’inizio, ci sono delle limitazioni per camminare, ma vediamo.

Santit, di recente hanno fatto discutere le sue parole ai giovani cattolici russi sulla Grande Russia e l’eredit di personaggi come Pietro il Grande e Caterina II. Hanno irritato molto gli ucraini e sono state viste come un’esaltazione dell’imperialismo russo e una sorta di avallo alle politiche di Putin. Perch ha sentito la necessit di fare queste affermazioni, le ripeterebbe?
Era un dialogo con i giovani russi. E alla fine io ho dato loro un messaggio che ripeto sempre: di farsi carico della loro eredit. Punto primo: prendete la vostra eredit. Con questa visione io cerco di fare il dialogo tra nonni e nipoti: che i nipoti prendano l’eredit. Questo lo dico dappertutto e questo stato il messaggio. Secondo: per esplicitare l’eredit, ho detto l’idea della Grande Russia, perch l’eredit russa molto buona, molto bella. Pensa al campo delle lettere, della musica, a un Dostoevskij che oggi ci parla di umanesimo maturo, a questo umanesimo che si sviluppato nell’arte e nella letteratura. Il terzo punto forse non stato felice, ma parlando della Grande Russia in senso non tanto geografico, ma culturale, mi venuto in mente quello che ci hanno insegnato a scuola: Pietro I, Caterina II. Forse non proprio giusto, non so, che gli storici ci dicano, ma stata un’aggiunta che mi venuta in mente perch l’avevo studiato a scuola. Quello che ho detto ai giovani russi di prendere la propria eredit, che vuol dire non comprarla altrove. E quale eredit ha dato la Grande Russia: la cultura russa di una bellezza, di una profondit molto grande, e non va cancellata per problemi politici. Hanno avuto avuto anni bui in Russia, ma l’eredit sempre rimasta.

Che cosa pensa degli imperialismi e in particolare di quello russo?
Lei parla di imperialismo, ma io non pensavo all’imperialismo quando ho detto quello: ho parlato della cultura, e la trasmissione della cultura non mai imperialista, mai, sempre dialogare. Parlavo di questo. vero…