Il Covid torna a rialzare la testa nel Mantovano: nell’ultima settimana 65 casi
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Il Covid rialza la testa. A dirlo sono i dati settimanali diffusi da Ats Val Padana. Il suo osservatorio epidemiologico ha registrato, nell’ultimo periodo, un aumento dei contagi rispetto a quelli di inizio estate. La settimana scorsa, riporta una nota dell’Ats, la media ha visto un aumento dei casi, arrivati a 65 nella settimana tra il 10 e il 17 agosto. Un incremento notevole se si pensa che tra giugno e luglio si era assistito a un progressivo calo dei contagi e si era arrivati a dieci casi registrati in tutta la settimana a cavallo tra giugno e luglio. Nella settimana tra il 31 luglio e il 7 agosto, per la cronaca, i positivi erano 95.
I dati dell’Ats mostrano un andamento del tutto simile anche per il Covid in provincia di Cremona, anche se a Mantova i contagi hanno avuto un’impennata più decisa nella scorsa settimana (nel Cremonese i casi sono stati una cinquantina). Nonostante l’aumento dei contagi non c’è alcuna situazione di allarme, ma semplicemente di attenzione. Insomma, la guardia soprattutto nelle strutture ospedaliere è mantenuta alta ma senza drammatizzare.
L’aumento dei casi è reso evidente dal ricorso che i pazienti con i classici sintomi (febbre e tosse) fanno del pronto soccorso: «Vediamo più casi di qualche mese fa» conferma il dottor Massimo Amato, responsabile del pronto soccorso dell’ospedale Carlo Poma. I ricoveri di persone affette dal virus continuano: al Poma nella prima decade di agosto ce n’erano tre, e nessuna in rianimazione. Secondo i dati della Regione, pubblicati sul suo portale, al 17 agosto scorso i contagiati in tutta la provincia di Mantova, dall’inizio della pandemia, erano 183.568, il 45,30% della popolazione, con 2.092 decessi (il numero è fermo ormai da quattro settimane e questo è un dato molto confortante). Solo in città i contagiati sono già oltre il 44% della popolazione.
Tra vaccini e immunizzazioni ormai il Covid è stato declassato a semplice influenza e tutte le misure di protezione sono cadute. Basti pensare che il contagiato può uscire di casa non avendo più bisogno, secondo le ultime norme, di stare in isolamento.
Tuttavia, è meglio stare in guardia perché nuove varianti del virus sono in agguato e anche sempre più probabili a mano a mano che ci si avvicina al periodo autunnale. Non sarà più obbligatorio vaccinarsi come nelle fasi acute della pandemia, ma è fortemente raccomandato farlo, soprattutto se si è sopra i 65 anni di età o soggetti cosiddetti fragili. Intanto, il numero di tamponi è drasticamente crollato: erano oltre mille nei primi giorni di gennaio, sono diventati un centinaio e poco più prima di Ferragosto.
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