Licenziamento non motivato e normativa emergenziale Covid: l’onere della prova

Sono tre le questioni giuridiche sulle quali si è pronunciata la Corte di Appello di Firenze, sezione lavoro, sentenza n. 453 depositata il 26.6.23 (testo in calce):

A- L’art. 327 c.p.c. si applica al giudizio d’opposizione all’ordinanza sommaria del procedimento Fornero?

B- L’ordinanza che dispone il mutamento del rito da lavoro ordinario a Fornero va notificata al contumace?

C- Il licenziamento non motivato in periodo emergenziale Covid è automaticamente nullo e chi deve provare la sussistenza del giustificato motivo oggettivo?

A- L’opposizione all’ordinanza emessa alla conclusione della fase sommaria nel procedimento Fornero non ha carattere impugnatorio e alla stessa non può applicarsi per analogia l’art. 327 c.p.c. così come le altre norme dettate quale disciplina generale delle impugnazioni. Il termine per presentare l’opposizione è quello previsto dall’art. 1, comma 52 della L. 92/2012, di trenta giorni dalla comunicazione o dalla notifica del provvedimento o comunque da quando la parte ha conoscenza certa dell’ordinanza e del suo contenuto.

B – L’ordinanza che dispone il mutamento del rito da ordinario lavoro a speciale Fornero non va notificata alla parte contumace in quanto non dispone l’integrazione degli atti di causa che restano invariati e pertanto nessuna lesione del contraddittorio può ravvisarsi per quest’ultima.

C – Il lavoratore, dipendente di datore di lavoro che non raggiunge i requisiti dimensionali previsti dall’art. 18 della L. 300/1970 che vuole avvalersi degli effetti previsti in suo favore dalla normativa emergenziale Covid e far dichiarare un licenziamento scritto ma non motivato nullo, per ottenere la reintegra nel posto di lavoro, deve allegare e provare che l’atto di recesso sia dovuto a giustificato motivo oggettivo e non a giustificato motivo soggettivo o giusta causa; che sia, quindi, privo di giustificazione.

Il caso

Un lavoratore marittimo, dipendente a tempo indeterminato, con ricorso ex art. 414 c.p.c. adiva il Tribunale di Lucca impugnando il licenziamento irrogatogli dal datore di lavoro per scritto ma senza motivazione durante il periodo emergenziale per Covid 19.

Il ricorrente chiedeva che l’atto di recesso non motivato venisse dichiarato nullo, con ogni conseguenza di legge, visto che il legislatore, con norma imperativa, aveva vietato i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo in quel periodo; domandava, inoltre, differenze retributive per straordinari e risarcimento per mancato riposo.

Il Tribunale di Lucca con ordinanza separava l’impugnativa del licenziamento dalle altre domande retributive e risarcitorie prevedendo per queste ultime il rito ordinario e per la prima l’applicazione del rito Fornero (L. 92/2012).

Il procedimento Fornero si chiudeva nella sua fase sommaria con un’ordinanza (emessa il 5.7.21) di accoglimento delle domande del ricorrente: nullità del licenziamento, reintegra e risarcimento dei danni pari alle mensilità maturate dal recesso alla riammissione a lavoro.

La società datrice di lavoro (rimasta contumace nella fase…