Addio a don Bottoglia, decano della diocesi mantovana

Addio al decano dei sacerdoti mantovani. Si è spento a 103 anni don Antonio Bottoglia, il più anziano tra i preti mantovani, parroco emerito di Santa Caterina, in corso Garibaldi, dove continuava ad assistere alla messa ogni domenica.

Don Bottoglia è morto nella sua abitazione in città, in via Benzoni. A darne notizia il vescovo Marco Busca sul sito della diocesi di Mantova.

Don Antonio era nato a Castel Goffredo l’8 aprile del 1920. Dopo gli studi in Seminario era stato ordinato sacerdote il 19 giugno del 1943 dal vescovo di Mantova Domenico Menna e mandato come vicario nella parrocchia di Castiglione delle Stiviere, nella quale rimane per dieci anni.

Nel 1953 il vescovo Antonio Poma lo chiamò a reggere la parrocchia di Sant’Apollonia a Mantova.

Proprio in città fu il fondatore, negli anni Sessanta, degli Istituti Santa Paola di Mantova, scuole a carattere professionale frequentate ogni anno da centinaia di giovani. Di questa scuola ne era ancora presidente.

Venne riconosciuto Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana nel 2019 e ricevette anche il Virgilio d’Oro, onorificenza mantovana che accolse di recente, nel 2019.

Le esequie, presiedute dal vescovo Marco, saranno celebrate in Cattedrale a Mantova sabato mattina alle 9.30. La salma verrà poi tumulata nel cimitero di Castel Goffredo, nella tomba dei sacerdoti.

La salma di don Antonio verrà esposta per la preghiera personale di quanti lo vorranno da stamattina, 17 agosto, nella chiesa di Santa Caterina dalle 9.

Un mese fa il 13 luglio, a causa del caldo infernale di Caronte, era stato colto da un malore. Comunque sveglio e lucido, era stato portato al Poma per accertamenti. L’età non aveva intaccato il suo spirito, solo qualche, ovviamente, problema fisico. Aveva dovuto rinunciare ad andare sull’amata bicicletta, e faticava un po’ a leggere.

«Mi sveglio al massimo alle 6 di mattina e vado a letto non prima delle 10 di sera- aveva raccontato in un’intervista alla Gazzetta in occasione del suo ultimo compleanno – Mai fatto un pisolino pomeridiano: ho fatto una vita sempre piuttosto agitata» aveva risposto, tornando con la mente agli anni della guerra. Alla domanda se sentisse il bisogno di riposarsi aveva risposto sorridendo: «Il vescovo non ha pensato di mettermi in un ricovero, e lo ringrazio».