sul tavolo migranti ed elezioni Ue
[ad_1]
Missione a Varsavia oggi per Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader del partito dell’Ecr, i Conservatori e Riformisti Europei. La premier alle 10 è attesa al Palazzo sull’Acqua, al Parc Lazienki, un parco urbano a un tiro di schioppo dalla riva sinistra della Vistola, per un incontro bilaterale con il primo ministro Mateusz Morawiecki. L’incontro con il premier polacco segue quello del 20 febbraio, sempre a Varsavia, e, secondo fonti di Palazzo Chigi, offrirà l’occasione per “consolidare il dialogo politico” e per ricercare il coordinamento e le potenziali sinergie sui principali temi dell’agenda Ue e internazionale, anche alla luce degli esiti del Consiglio Europeo del 29-30 giugno e in vista del prossimo vertice Nato di Vilnius, in Lituania. Il bilaterale rafforzerà “l’eccellente collaborazione bilaterale, in particolare in ambito economico”.
Il dialogo politico tra Roma e Varsavia, ricordano le stesse fonti, si è intensificato negli ultimi mesi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha effettuato una visita di Stato in Polonia a metà aprile. Morawiecki potrebbe sollevare la questione del vertice intergovernativo italo-polacco, la cui terza e ultima edizione si è tenuta a Varsavia nel 2013. Sul piano economico l’interscambio commerciale tra Italia e Polonia è in forte crescita: 33,6 miliardi di euro nel 2022 (+16%) con un saldo positivo di 5,2 miliardi di euro. L’Italia è il quarto fornitore e il sesto cliente della Polonia a livello globale.
Meloni ha appena visto il collega polacco, solo qualche giorno fa al Consiglio Europeo a Bruxelles, dove Polonia e Ungheria hanno fatto saltare le conclusioni in materia di migrazioni, costringendo il premier Charles Michel ad adottare conclusioni della presidenza, che non impegnano i 27. Meloni, come l’olandese Mark Rutte con il quale sulle politiche migratorie sembra esserci sintonia (sono andati insieme a Tunisi, con Ursula von der Leyen), ha fatto buon viso a cattivo gioco, dimostrando comprensione per la posizione di Orban e Morawiecki (Rutte, che è liberale, è stato meno comprensivo, ma ha notato che le mancate conclusioni non sono un grosso problema, perché il dossier in Consiglio, a livello di ministri, procede ugualmente).
Mentre Orban non è un compagno di partito di Meloni (Fidesz, uscita dal Ppe, è finita nel Limbo dei Non Iscritti), Morawiecki è del Pis, che è una colonna dell’Ecr. E il tema delle migrazioni potrebbe tornare sul tavolo nell’incontro di oggi: la Polonia, che andrà ad elezioni in autunno, è nettamente contraria alla solidarietà flessibile prevista nella posizione negoziale del Consiglio. Giocano anche motivazioni elettorali, tanto che il governo polacco si è detto pronto a convocare un referendum, in concomitanza con il voto, contro i “ricollocamenti obbligatori” europei, che in realtà non ci sono, perché il compromesso raggiunto prevede quella che un tempo si definiva ‘solidarietà à la carte’, cioè o ricollocamenti, o compensazioni finanziarie o assistenza tecnica.
La Commissione Europea ieri ha intanto tenuto la linea, ricordando, per bocca del portavoce…
[ad_2]
Read More: sul tavolo migranti ed elezioni Ue