I leader spingono Fontana, scintille tra Moratti e Majorino‌

Tutti i leader di centro destra hanno partecipato ieri a Milano alla manifestazione che ha chiuso, al teatro dal Verme, la campagna elettorale della coalizione che sostiene Attilio Fontana. Silvio Berlusconi di Forza Italia, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, Matteo Salvini della Lega e Maurizio Lupi di Noi moderati si sono alternati sul palco in interventi molto applauditi dalla folta platea.

«Vinciamo alla grande» ha detto Berlusconi. «Se vince la Lombardia vince l’Italia – ha aggiunto – questa è la regione numero uno. La vittoria confermerà la vittoria della nostra maggioranza, ha rilievo nazionale». Per poi concludere: «Questa è una festa, siamo qui per garantire un grande futuro di libertà. Forza Attilio, Forza Giorgia, Forza Matteo e, se me lo permettete, Forza Italia». Il ringraziamento di Fontana non si è fatto attendere: «Grazie – ha detto – ai leader dei quattro partiti di governo che hanno dimostrato attenzione nei confronti della nostra grande Lombardia che sicuramente contribuisce a fare grande l’Italia. La nostra sensazione è finalmente di dialogare con un governo amico. Ringrazio anche chi ha governato con me in questi cinque anni – ha aggiunto – abbiamo sempre governato senza una frizione, perché questo fa parte del Dna del centrodestra. Siamo qui a governare per i nostri cittadini».

Sul fronte del centro sinistra rimane intatta la fiducia nelle urne. In Lombardia «la partita è aperta – ha detto Giuseppe Conte durante un incontro a Milano con il candidato governatore del centro sinistra e dei Cinque Stelle Piefrancesco Majorino – i sondaggi non hanno mai fatto vincere nessuno. In realtà c’è una massa molto critica sulle politiche della giunta uscente». Secondo Conte «purtroppo per tanti aspetti la Lombardia è in emergenza» e queste «non sono valutazioni politiche ma dei cittadini».

I quali «prendono mezzi di trasporto pubblici con difficoltà e grandi ritardi e aspettano tantissimi mesi, anche un anno, per gli esami diagnostici», motivo per cui «dopo ventotto anni di politica a senso unico le ragioni per una svolta ci sono tutte». Majorino, dal canto suo, ha risposto annunciando un altro nome della sua futura giunta, in caso di vittoria, quello del manager Mario Tomasoni: «Una figura molto significativa», che in un’eventuale squadra di governo potrebbe «dare un bel contributo sui temi del sostegno allo sviluppo economico». Di futura giunta ha parlato anche Letizia Moratti, candidata sostenuta dal Terzo Polo, che se sarà eletta presidente, avrà una squadra «di grande qualità». E si è detta «meravigliata che Majorino abbia scelto un rappresentante della sanità privata» come suo eventuale assessore alla sanità, ovvero Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi, visto che si erge a difensore «della sanità pubblica». «Io ho in lista persone estremamente competenti e le mie – ha aggiunto – saranno solo scelte di merito». «Falso quello che dice Moratti – ha replicato il portavoce di Majorino – se vincerà, la delega alla sanità la terrà per sé».