Ratzinger, Mariotto: “‘Un mondo senza regole è nel caos’, condivido suo credo”

“Un uomo colto, lungimirante, di una intelligenza profonda, la sua filosofia di vita mi ha subito conquistato. ‘Un mondo senza regole è un mondo che sprofonda nel caos’. Condivido e approvo le sue parole, nella vita di tutti i giorni come nel lavoro dell’haute couture”. Così lo stilista Guillermo Mariotto all’Adnkronos ricordando il papa emerito Benedetto XVI, che ha incontrato nel corso della visita del Pontefice ad Assisi, il 17 giugno 2007, in occasione dell’VIII centenario della conversione di San Francesco. Il noto designer per l’eccezionale evento creò due casule, due camici, una stola e la mitra e li donò al Pontefice nel corso delle celebrazioni in onore del Santo Patrono d’Italia.

“Un ricordo indelebile l’incontro con Benedetto XVI – ha continuato Mariotto – Anche se affrontare la creazione di paramenti per il Santo Padre è stata per me una vera e propria sfida, non senza qualche preoccupazione. Dovevo riuscire a rappresentare la nobiltà, la regalità del Pontefice, la solennità di un momento particolare, ispirandomi al contempo alle regole di povertà e umiltà di San Francesco. Non è stato facile prendere alcune decisioni – ha confessato Guillermo Mariotto – Per la casula ho puntato i piedi. Non potevo decorare l’abito con pietre preziose, sarebbe stato un controsenso sulla rappresentazione del poveretto di Assisi. Ho scelto ricami di straordinaria eleganza e raffinatezza ma realizzati con materiali poveri, come il filo di juta”.

Per una seconda casula Guillermo Mariotto aveva chiesto a Federico Paris di ‘fotografare’ alcuni clochard, i cui volti sarebbero poi stati ricamati per ricordare gli evangelisti. “I volti scavati, con lunghe barbe, sguardi profondi, di rara dolcezza – ha proseguito il noto stilista – Mi chiesero di non farne accenno al Pontefice. E così è stato, ma del resto anche Caravaggio traeva spunto per i suoi modelli dal popolo. E’ quello che ho fatto io sublimando le esistenze di ignoti e ignari vagabondi”.

Quale è la prima immagine del Papa emerito scomparso che, a distanza di anni, le è rimasta nel cuore, Mariotto? “L’intensità e la dolcezza dei suoi grandi occhi azzurri – ha confessato – La benedizione degli abiti di cui gli avevo fatto dono. Papa Benedetto XVI non ne era proprio convinto all’inizio. Fu io a suggerirlo. Il coronamento di un sogno, glielo chiesi per me, per tutte quelle persone che avevano lavorato alla realizzazione degli abiti. Solo pochi secondi di indecisione. Poi acconsentì. Sono stato il primo e forse l’ultimo a dire ad una Papa cosa dovesse fare”, ha concluso Mariotto.