Multe agli over 50 no-vax: diecimila mantovani pagheranno 100 euro

Sono almeno diecimila i mantovani ultra 50enni che dovranno pagare la multa di 100 euro perché non hanno aderito alla campagna obbligatoria di vaccinazione anti-Covid. Le sanzioni sono scattate ieri: riguardano sia coloro che hanno superato la cinquantina, sia le categorie (operatori sanitari, insegnanti, forze dell’ordine) sottoposte all’imposizione che dall’8 gennaio al 15 giugno non si sono vaccinate. I termini di 180 giorni per il ricorso attraverso cui giustificare il mancato adempimento sono infatti scaduti. Il dato dei diecimila mantovani è quello relativo al numero delle lettere spedite ai primi di aprile a coloro che non avevano ancora mostrato il braccio ai medici vaccinatori. Tra questi va annoverato anche chi aveva diritto all’esenzione per motivi sanitari o altro.

Le comunicazioni erano state recapitate ai cittadini over 50 che alla data del primo febbraio (entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per loro) dalla piattaforma nazionale Dcg (digital green certificate) non risultavano ancora aver ricevuto la prima dose del vaccino. Contro l’obbligo il cittadino aveva un periodo di tempo dal ricevimento della comunicazione per presentare alla Asst di riferimento l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dall’obbligo vaccinale o un documento con altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità.

Per quanto riguarda il personale sanitario ai primi di novembre erano 54 i no-vax mantovani reintegrati dopo la caduta dell’obbligo vaccinale contro il Covid che il governo Meloni ha anticipato di due mesi rispetto alla scadenza del 31 dicembre. In attesa delle procedure di reintegro l’Asst li aveva messi in ferie concordando la convocazione da parte del medico competente che dopo il lungo stop lavorativo doveva valutare le loro condizioni di salute. Tra gli operatori sanitari no-vax non risultavano medici ospedalieri e medici di famiglia.

Ieri la Corte Costituzionale ha salvato l’obbligo del vaccino anti Covid introdotto dal governo Draghi. La Corte ha ritenuto inammissibile la questione relativa alla impossibilità, per il personale sanitario non vaccinato, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali.