A Mantova pronto soccorso di nuovo in tilt: folla di pazienti a livello pre

Torna l’allarme pienone nei pronto soccorso della provincia di Mantova. Stando ai numeri registrati in questi ultimi giorni gli accessi dei pazienti che chiedono prestazioni urgenti sono tornati ai livelli pre Covid. «Siamo a 150 ingressi al giorno – fanno sapere dal pronto soccorso dell’ospedale di Mantova – si tratta prevalentemente di soggetti con varie patologie, anziani e cronici. Questo significa un’assistenza prolungata nel tempo per stabilizzare il paziente e per trovare eventualmente un posto letto in reparto. E in questo modo l’attesa dura ancora alcune ore».

In poche parole i camici bianchi del Poma sottolineano che con l’allentamento del Covid, almeno in questi ultimi giorni, il pronto soccorso fa registrare nuovamente il tutto esaurito. Con una particolarità: è cambiata la mission e la risposta organizzativa è stata calibrata in base all’identikit del nuovo paziente cronico.

Del resto, già da settimane l’intero pronto soccorso, e il triage in particolare, stanno cambiando volto con il nuovo servizio di selezione e smistamento dei pazienti.

Per spiegare questo massiccio ricorso al pronto soccorso non basta il rallentamento della pandemia da Covid. Di mezzo c’è sempre una vecchia questione: la carenza di medici di medicina generale nel territorio mantovano. Quattro mesi fa l’Ats aveva individuato un fabbisogno complessivo tra Cremona e Mantova di 131 unità, di cui 84 per quella di Mantova e 47 per la provincia di Cremona. Nonostante l’arrivo a luglio dei primi diciassette diplomati medici del corso triennale in medicina generale del polo di formazione di Ats Val Padana. Al di là della cronica carenza dei medici di medicina generale, al pronto soccorso continua la caccia ai medici specializzati. Figure professionali rare da rintracciare sul mercato del lavoro, con i concorsi che il più delle volte vanno deserti. E allora si continua ad arruolare tramite le società esterne con contratti a scadenza. Tutto questo mentre pochi giorni fa Regione Lombardia ha suonato la sirena proprio sui tempi di permanenza nei pronto soccorso prima del ricovero in reparto imponendo un tetto massimo: otto ore dal termine dell’iter diagnostico. Una sfida che pochi ospedali riusciranno a vincere. In ogni caso il Poma ci prova con un nuovo triage: il nuovo modello è partito a metà settembre e prevede più spazio con un doppio livello di accettazione per smistare i pazienti in base alla gravità.

«Siamo troppo pochi»

«Siamo ancora di fronte a una situazione molto grave per quanto riguarda la carenza di medici di medicina generale in provincia di Mantova». La dottoressa Doriana Bertazzo, segretario provinciale della Fimmg (Federazione medici di medicina generale) con ambulatorio a Volta Mantovana, è esplicita come sempre e non nasconde che il problema della scarsità di camici bianchi di famiglia non è affatto cambiato rispetto all’emergenza scoppiata la scorsa primavera. «Non ho numeri precisi sulla reale carenza – riprende la dottoressa Bertazzo – perché nel nostro territorio c’è una variabilità continua, ma è chiaro che c’è ancora un’emergenza importante. La maggior parte dei…