Giornate Fice Mantova – ‘Miracle, lettere al presidente’: quando caparbietà e
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Giornate Fice Mantova – ‘Miracle, lettere al presidente’: quando caparbietà e perseveranza sono più forti degli eventi avversi della vita
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- Pubblicato 05 Ottobre 2022
MANTOVA, 05 ott. – Un film d’una delicatezza e di un’umanità d’altri tempi questo Miracle: Lettere al presidente del regista coreano Jang Hoon Lee. Vincitore dell’ultimo Far East Festival di Udine, uscirà nella programmazione dei cinema italiani soltanto l’anno prossimo, ma è stato possibile vederlo in anteprima alle Giornate Fice dedicate al cinema d’essai in corso a Mantova fino a giovedì.
La storia s’ispira a fatti realmente accaduti raccontati in modo semplice e forse, proprio per questo in grado di emozionare a 360 gradi. Sì, perché in questo film fresco e intenso, caratterizzato da un ritmo narrativo quasi perfetto, si ride, si piange e ci si arrabbia senza soluzione di continuità. Anche l’intreccio dei fatti e dei personaggi è ben costruito e regge in tutta l’evoluzione della vicenda.
L’anno è il 1988 e protagonista è il giovan Joon-Kyeong che vive in un incantevole ma isolato villaggio della Corea del Sud. Per arrivarci non ci sono strade e l’unica via a collegarlo con il resto del Paese è una ferrovia che i pochi abitanti sono costretti ad attraversare a piedi, solcando fiumi e passando attraverso tunnel bui e pericolosi per arrivare alla stazione del paese più vicino, perché nel villaggio di Joon-Kyeong il treno non si ferma e una stazione non c’è. Proprio per questo il protagonista, un ragazzo intelligente e timido al tempo stesso interpretato in maniera magistrale da Park Jeong-Min, da anni scrive lettere al presidente sud coreano chiededogli di costruire una stazione. Ma la risposta non arriva.
Tormentato dalla morte della madre, venuta a mancare mentre lo stava dando alla luce, e della sorella, caduta da un ponte ferroviario nel tentativo di salvare la coppa vinta da Joon a un concorso matematico, Joon vive un’esistenza complicata, a tratti dolorosa, incolpandosi di quanto accaduto e incapace di spiccare il volo approfittando delle doti intellettive fornitegli da madre natura. Caparbiamente, però, cercherà in tutti i modi di realizzare il suo sogno di dotare il paese di una stazione ferroviaria, a costo di metterci le mani direttamente se necessario.
Nella vita di Joon s’intrecceranno le presenze della sorella, morta ma costantemente al suo fianco, di una ragazza conosciuta alle scuole superiori e del padre con il quale Joon proverà a ricostruire un rapporto apparentemente logoro e oggettivamente complicato. Fra situazioni divertenti, eventi drammatici e colpi di scena il film si rivela una toccante favola moderna che coinvolge e appassiona per la sua genuina semplicità e per la carica di sentimenti in grado di distribuire.
MIRACLE: LETTERE AL PRESIDENTE di Lee Jang-hoon con Park Jeongmin, Im Yoona (Corea del Sud 117′) Vincitore del Far East Film Festival
Emanuele Salvato
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