Mantova, un lucernario mobile per chiudere il cantiere alla Torre della Gabbia

Il Comune ha affidato l’incarico per coprire l’ascensore e terminare i lavori iniziati nel 2017. L’intervento consentirà di aprire ai turisti il tetto sulla città

MANTOVA. Il cantiere della Torre della Gabbia ha imboccato il tratto finale della lunga strada che lo porterà alla conclusione. Il traguardo è ancora lontano, ma quantomeno si può già immaginare lo striscione. Il Comune ha affidato l’incarico per la realizzazione del lucernario mobile motorizzato sulla sommità della Torre. Si tratta dell’opera che mancava per concludere i lavori di recupero del monumento duecentesco iniziati nel 2017. È la copertura dell’impianto di risalita realizzato all’interno per consentire ai turisti di raggiungere i 55 metri del belvedere e ammirare la città fin oltre i laghi. Mancava un dispositivo che consentisse di aprire e chiudere automaticamente il tunnel da cui sale e scende l’ascensore: a regolarlo sarà una lastra di vetro anti-pioggia da richiudere a ogni passaggio della cabina. La copertura mobile va progettata e realizzata su misura, poi montata sulla sommità della Torre e, quindi, integrata con il sistema di elevazione già installato.

Per questo bisognava affidarsi a una ditta specializzata che il Comune ha trovato nella Fc Fabbri park srl di Calto (Rovigo), che realizza attrezzature meccaniche speciali. L’impresa veneta realizzerà l’opera per poco meno di 68mila euro, con uno sconto dello 0,10% sulla base d’asta proposta. «Di fatto, è l’atto conclusivo dei lavori alla torre» dice soddisfatto l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli. Presto il Comune sarà più preciso sui tempi di realizzazione del lucernario e sulla conclusione del cantiere. Nel maggio scorso l’obiettivo era la fine dell’estate: da quel momento in poi la Torre, secondo via Roma, avrebbe potuto essere aperta ai visitatori. Probabilmente il termine slitterà, ma aver individuato la soluzione per l’apertura attraverso cui raggiungere la cima è il passo decisivo.

La Gabbia (a cui si accederà dal civico 96 di via Cavour), oltre a diventare la terrazza della città, ospiterà anche il centro di promozione del sito Unesco Mantova e Sabbioneta. Il cantiere aveva aperto nel maggio 2017; in tre anni si puntava a recuperare il monumento e a restituirlo alla città (mai era stato possibile aprirlo al pubblico visto che per accedervi bisognava passare su una proprietà privata, ora acquista dal Comune). Alle difficoltà tecniche di recuperare la Torre dotandola di ascensore, si era aggiunto il Covid che aveva bloccato a lungo i lavori.