Trapianti, crescono le donazioni (+12%) e gli interventi (+9%)
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Trapianti, crescono le donazioni (+12%) e gli interventi (+9%)
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- Pubblicato 17 Luglio 2022
ROMA, 17 lug. – E’ stato pubblicato in settimana sul sito del Centro nazionale trapianti il Report 2021 dell’attività annuale della Rete nazionale trapianti.
Più uomini che donne (54% contro 46%), età media 60 anni, ma sono in crescita anche gli over 80: è l’identikit dei pazienti che nel 2021 hanno donato i propri organi dopo la morte.
Il documento contiene quasi 300 pagine di analisi, grafici e tabelle che mettono a fuoco nel dettaglio l’intera attività della rete di donazione e trapianto del Servizio sanitario nazionale, per quanto riguarda gli organi solidi ma anche i tessuti, le cellule staminali emopoietiche e i gameti per la procreazione medicalmente assistita.
Il report, che approfondisce i dati preliminari pubblicati nel gennaio scorso, conferma che il 2021 è stato un anno di ripresa dell’attività di donazione (+12%) e trapianto (+9%), sostanzialmente tornata ai livelli pre-Covid, con una crescita registrata in quasi tutte le tipologie di intervento.
L’Azienda ospedaliera universitaria Città della salute e della scienza di Torino conferma la leadership nazionale per quanto riguarda i trapianti di rene e di fegato da donatore deceduto, mentre l’Ospedale di Padova è quello nel quale sono stati effettuati più trapianti di polmone, di pancreas e di rene da donatore vivente. Il primato dei trapianti di cuore va al Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, mentre quello dei trapianti di fegato da vivente va all’Ismett di Palermo.
Sono stati invece ben 214 gli ospedali italiani nei quali sono stati reperiti i 1.387 donatori deceduti utilizzati nel 2021. Il maggior numero di prelievi di organi è stato effettuato al Careggi di Firenze (40), seguito dal Bellaria-Maggiore di Bologna (37), dall’Ospedale Civile Maggiore di Verona (33), dal Policlinico Gemelli di Roma (30) e dal Presidio San Giovanni Battista di Torino (30). Da segnalare la crescita delle donazioni a Sud e nelle isole, dove il primato appartiene al Santissima Annunziata di Sassari (23) e al Cardarelli di Napoli (21).
Oltre all’attività di donazione e trapianti di organi, il rapporto del CNT fa il punto sulle liste di attesa (che al 31 dicembre 2021 ospitavano 8.065 pazienti e risultavano in calo del 2,69% rispetto alla stessa data del 2020) e sui tempi medi di attesa per ciascun organo, che nelle liste standard vanno da 3,7 anni per il trapianto di cuore a 1,7 anni per il fegato, tempistiche che però per i pazienti in lista d’urgenza nazionale scendono rispettivamente a 18 giorni per il cuore e meno di 2 per il fegato.
Per quanto riguarda i trapianti di tessuto, confermata la crescita esponenziale del 2021 (+47% rispetto al 2020), così come per i trapianti di cellule staminali emopoietiche. Il report infine analizza anche i trend del Registro nazionale dei donatori di cellule riproduttive, l’attività ispettiva del Centro nazionale trapianti sul territorio e i dati della gestione del rischio clinico, con i numeri delle valutazioni sui casi più complessi o dubbi (la cosiddetta “second opinion”) e delle…
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