Covid Lodi: indice RT verso quota 1,5. Come all’inizio della pandemia – Cronaca

Lodi – La velocità del contagio nel Lodigiano è la stessa di marzo 2020, quando la pandemia era appena iniziata. Il virus tra la province di Lodi, Milano e Bergamo sembra correre più che in altre zone. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Università dell’Insubria che ogni settimana calcola l’indice Rt (indice di diffusione del virus) per il Covid-19: nel Lodigiano è salito ancora raggiungendo 1,448 (lo stesso registrato a marzo 2020). Un valore Rt sopra 1 infatti significa che ogni positivo, in questo tipo di calcolo dopo una settimana, ne genera più di uno.

Peggio di Lodi solo la provincia di Bergamo con un indice Rt di 1,5. Nel resto della regione (dove si registra un valore Rt di poco inferiore a 1,4) i valori più alti sono a Lecco, Cremona, Pavia e Milano. Sembra invece crescere ma in maniera meno rapida la diffusione dei virus a Mantova, Como e Sondrio, che si ferma poco sotto 1,4.

Nella provincia di Lodi i casi positivi registrati tra il 31 a ieri 2 gennaio 2022 sono stati 2.266. Una situazione potenzialmente esplosiva, perché nell’ultima settimana tra il 26 e l’1 gennaio 2022 i casi registrati in provincia di Lodi sono stati 5.431, tantissimi su una popolazione provinciale di appena 227mila abitanti. Oltre 2mila casi registrati ogni 100mila abitanti solo nell’ultima settimana. Più del doppio rispetto alla settimana precedente, 19-25 dicembre, con 2.065 casi. Solo il vaccino ha permesso di evitare guai ben peggiori. Sembra essere rientrata l’emergenza Covid a Brembio dove i contagi nella scorsa settimana sono cresciuti tantissimi. Per il paese lodigiano solo nella settimana dal 20 al 26 dicembre è stata registrata l’incidenza più elevata del Lodigiano con 2.279 in proiezione su 100mila abitanti, pari a 60 nuovi casi di positività nella settimana. Nessuno dei residenti, però, è finito in ospedale. I sintomi infatti sono lievi o comunque curabili a domicilio. Tutto diverso rispetto alla prima ondata, quando solo nel paese immerso nella campagna lodigiana tra febbraio e maggio 2020 sono state 17 le persone decedute, non riuscendo a superare il picco dell’emergenza sanitaria.

A Capodanno il sindaco di Brembio Giampietro Tonani aveva invitato tutta la comunità a restare a casa e a proteggersi. E lo aveva fatto anche attraverso un’ordinanza ancora in vigore, per limitare i contatti tra i residenti. Oggi la situazione sembra essere rientrata, ma resta sotto l’osservazione anche dell’amministrazione comunale. Intanto, preoccupa anche la situazione a Codogno. In quattro giorni, nella città simbolo della prima ondata in Europa i contagi da coronavirus sono praticamente raddoppiati: dai 352 di cinque giorni fa, oggi si contano 676 attuali positivi. Ma nessuno, come spiega il sindaco Francesco Passerini, si trova ricoverato in ospedale.