Calcio, l’Aia cala l’asso per attrarre i giovani: l’arbitro mantovano Borriello
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L’ex serie A rientra nei ranghi: «Grazie a Trentalange, a Mazzeo e alla mia sezione. Darò una mano per il reclutamento»
MANTOVA. Gennaro Borriello è stato l’arbitro mantovano di maggiore rilievo in ambito nazionale, è l’uomo che per vent’anni ha onorato la città dirigendo circa 300 partite fra serie A e B, rivestendo importanti incarici nell’Aia nazionale e collaborando con i designatori più prestigiosi (Gussoni, Collina, Braschi, Casarin, Baldas, Agnolin fra i tanti).
Contro di lui non s’è mai levata l’ombra del sospetto da alcuno, semmai il discorso andrebbe rivoltato pensando a quel “Ti chiudo in un pollaio” che l’allora designatore Marcello Nicchi gli rivolse nel 2016, poco bonariamente, dopo il quale Borriello lasciò i ruoli dell’Aia in aperto contrasto con i vertici.
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