Bonetti e Turco, appello in coro da Mantova: «Donne leader della rinascita»

Il ricordo di Nilde Iotti apre a considerazioni sul ruolo nel futuro della società. Il ministro mantovano: «La parità di genere sia strutturale e non concessa»

MANTOVA. Politica e figure femminili nei ruoli apicali, lavoro e pari opportunità reali, medicina di genere, violenza sulle donne. Questi i temi affrontati durante l’incontro promosso dal Comitato per il centenario della nascita di Nilde Iotti intitolato “Donne, politica, lavoro e vita: dalla Costituzione al Piano nazionale per la ripresa e la resilienza un cantiere ancora aperto”.

Un confronto sui macro temi più dibattuti a livello nazionale, alla presenza del ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti e del gruppo “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza” al ministero del Lavoro.

L’incontro si è aperto con il toccante ricordo sulla figura di Nilde Iotti di Maria Zuccati tra aneddoti, idee difese, collaborazione con le donne e un appello alla provincia mantovana. «Sarebbe necessario ricordare di più la figura di Iotti perché credo sia poco averle intitolato una via periferica; inoltre proporrei di conferirle la cittadinanza onoraria a Gonzaga, luogo in cui da presidente della Camera ha commemorato la battaglia partigiana del 1944».

Dal ricordo di Nilde Iotti all’attualità politica che vede ancora poche donne rivestire ruoli apicali. «È una sacrosanta battaglia – commenta Livia Turco – però mi chiedo se questo sia sufficiente. Mi piacerebbe che le donne diventassero leader di una rinascita politica, è necessario ricostruire una politica popolare». Un auspicio, quindi, che le figure femminili si possano mettere di più in gioco.

«La politica deve compiere una scelta democratica – precisa Elena Bonetti – dove tutti e tutte sono tenuti a concorrere al bene della società; per poter fare ciò serve che la parità di genere sia strutturale e non concessa». Dalla politica al lavoro con la sfida della parità salariale. «Il vero problema è nelle politiche stesse – sostiene Turco – perché ci battiamo tanto per ottenere una legge, ma non c’è la stessa enfasi per chiedere il monitoraggio e la valutazione sul campo».

Dal lavoro tradizionale allo smart-working. «Potrebbe essere la svolta per umanizzare il lavoro anche per le donne – spiega Bonetti – ma se viene messo in pratica come strumento-ghetto per relegarle a ruoli marginali va contrastato». Uno sguardo anche alla sanità con la medicina di genere. «È necessario avere personale formato – precisa Bonetti – e strutturare il monitoraggio distinguendo tra uomini e donne». Attenzione anche alla medicina territoriale. «Dovrebbe essere il più grande investimento sulla sanità pubblica – precisa Turco – anche se temo una retorica su questa questione».

Infine attenzione alla violenza sulle donne con l’erogazione di 30 milioni di fondi antiviolenza «Le…