Gabbiano, a Cerese serve una gara al top per ribaltare i trentini del Bolghera

Ko all’andata, ora necessari un 3-0 o un 3-1 più golden set. Il ds Mazzonelli: «Limitare gli errori, possiamo farcela»

MANTOVA. È il giorno della resa dei conti. Alle 17, a Cerese, Gabbiano e Bolghera inseguono il passaggio del turno che dà diritto a un ulteriore doppio spareggio per l’A3. Il sestetto mantovano deve vincere 3-0 o 3-1 e poi assicurarsi anche il golden set; i trentini passano con un punto o in caso di sconfitta più netta semplicemente portando a casa il parziale supplementare.

Al di là di qualche polemica di troppo che ha accompagnato i tre confronti stagionali tra i due club, giunti a questo punto conta solo il risultato del campo. Tutto il resto è acqua fresca spazzata via dalla legge del più forte.

Il Top Team arriva all’appuntamento al completo, reduce da una buona settimana di allenamenti e consapevole dell’importanza del confronto. L’analisi la fa il ds Nicola Mazzonelli, un veronese che a Mantova ha trascorso gran parte della sua carriera di palleggiatore ma che è anche trentino per origini paterne e che a Mezzolombardo (con Bruno Bagnoli in panchina) fu tra i protagonisti della promozione in A2 datata 1997. «Non ci serve giocare la partita della vita – spiega -, basterebbe limitare il numero di errori commessi all’andata. Non siamo stati in grado di sfruttare l’inerzia positiva di aver vinto il primo set, che era anche il più difficile da condurre in porto. È una colpa grave. Da lì, inspiegabilmente, è cominciata un’altra sfida, che ci ha visto soccombere nettamente. Muri subiti e tanta, troppa indecisione e caos. Ciò che dobbiamo evitare nel modo più assoluto è scendere sotto un livello di gioco accettabile. Non perdere mai la testa e fare di concentrazione e continuità i nostri punti di forza, contro una squadra esperta e abituata a giocare partite di tale importanza».

In casa Bolghera è in dubbio il forte centrale Paoli, uscito dalla scena sabato scorso durante il primo set per un problema muscolare: «Questo aspetto non dovrà condizionarci. Paradossalmente con un atleta di tali qualità in sestetto abbiamo prevalso, senza di lui siamo stati asfaltati. Credo che abbiamo ancora possibilità di qualificarci ma dipende da noi. Se mettiamo in pratica ciò di cui siamo capaci abbiamo buone chance di vincere e di passare il turno, senza curarci di cosa possano fare gli altri. I ragazzi sanno perfettamente che il destino della stagione è nelle loro mani. Con Crema l’abbiamo ribaltata e anche se Trento è squadra più attrezzata, abbiamo il dovere di crederci anche stavolta».

Porte rigorosamente chiuse, come ribadito dalla Fipav una settimana fa. Sestetto Top Team con alcuni nodi da sciogliere, il più importante dei quali è la scelta del regista (Pedroni favorito su Sasdelli).