Ospedale di Mantova, Stradoni zittisce i sanitari ribelli: «Abbiamo 100 casi

MANTOVA. Un giorno di silenzio per riflettere e poi la replica alla lettera firmata da 90 operatori sanitari mantovani che gli chiedevano quali piani avesse l’Asst di Mantova per riprendere l’attività extra coronavirus e far ripartire il Carlo Poma. Ecco la risposta del direttore generale dell’Asst di Mantova, Raffaello Stradoni, che ribatte anche ad alcune domande poste dai suoi medici e infermieri e alle critiche mosse dal mondo politico.

«Gentile direttore, considerata la spasmodica ansia che emerge dagli odierni articoli (26/04/2021) ovviamente mi sento in dovere di intervenire. I suoi giornalisti hanno tutti il mio numero telefonico e non esitano a chiamarmi per approfondimenti ed informazioni, ma, evidentemente, non hanno ritenuto di dovermi disturbare nella giornata di sabato 24/04 per chiedermi, in contraddittorio con la lettera firmata da 90 (!) medici, un commento od un parere. Credo che ciò più di tante parole chiarisca quale sia il significato di “leale collaborazione tra istituzioni” spesso richiamato dal Capo dello Stato, soprattutto in periodo di pandemia. Alcuni punti per fare un po’ di chiarezza.

1) 90 medici scrivono una lettera al giornale dichiarando di voler rimanere anonimi per timore di ritorsioni. a)Non si tratterebbe comunque di ritorsioni, ma di sanzioni disciplinari per mancata fedeltà ad un contratto scritto e controfirmato da ognuno degli interessati. I lavoratori hanno ampi modi di esprimere pareri ed anche dissenso o disagio attraverso istituti consolidati e garantiti. Ne tornerò a parlare al punto 5; b) Una Direzione che riceve una lettera firmata da 90 medici chirurghi, su un totale di 127 chirurghi totali (70,8%) non attiva procedimenti disciplinari ma azioni di ascolto e mediazione, pratica peraltro costante nella nostra Azienda. Ciò apre la porta alla sgradevole ipotesi che non si tratti di 90 professionisti, ma magari di nove, ognuno che dice di rappresentare 10 persone.

2) La scrivente Direzione si è sempre confrontata per le attività di programmazione territoriale con i piani di zona che, ricordo, in provincia sono sei. Ci sono ampie, costanti e consolidate collaborazioni con ognuno di essi, tranne con quello dell’ambito di Mantova. Il coordinamento tra le varie aree è di natura provinciale, ma il Presidente della Provincia dov’è? Ho notato che il sig. Marco Marcheselli segnala che da mesi vi sono problemi. Ho saputo oggi dal Suo giornale che egli è il Referente della federazione provinciale del PD. Non ho mai avuto modo di incontrarlo nonostante la porta del mio ufficio sia costantemente aperta. Evidentemente, secondo alcuni, i problemi vanno gridati e non risolti attraverso il dialogo interistituzionale.

3) La consigliera Forattini ha svolto con encomiabile zelo il proprio ruolo, inviando a raffica interrogazioni in questi ultimi mesi su vari argomenti. L’ultima del 22 febbraio 2021, con risposta il 16/04 relativa all’attività chirurgica del 2020 rispetto al 2019. E’ bene che anche i cittadini conoscano, tramite i numeri, le conseguenze di questa tremenda epidemia. Nel 2019: 9.573 procedure chirurgiche complessive, nel 2020: 3.641 nostre, 117 presso i soggetti…