Il mondo dello sport mantovano lamenta a Magoni la difficoltà di accesso ai

MANTOVA –  In Lombardia vi sono 2 milioni e 800 mila cittadini tesserati a una società sportiva, oltre un quarto dei lombardi dunque pratica sport. Mantova ha 81.085 tesserati, un dato che si riflette quindi sulla popolazione complessiva con una percentuale inferiore rispetto a quella lombarda. Le associazioni sportive nel territorio mantovano sono 959.
Sono i numeri illustrati stasera dal sottosegretario con delega sport e giovani di Regione Lombardia Lara Magoni che alla Casa del Mantegna ha incontrato i rappresentanti del mondo sportivo mantovano per raccogliere le loro istanze alla luce del rinnovato quadro normativo, ma anche per valutare l’impatto dall’applicazione della recente riforma della legislazione sportiva,nonchè  per accogliere proposte da sottoporre al Ministero dello Sport.
Poco prima Magoni, affiancata dal consigliere regionale Paola Bulbarelli, aveva partecipato all’incontro e al sopralluogo per lo stadio Martelli, e aveva incontrato alcune dirigenti e atleti del Rugby Viadana nonchè della Polisportiva Andes H.
Lara Magoni ha spiegato le varie attività che Regione Lombardia sta portando avanti e i vari bandi a disposizione su sport e giovani: dall’aiuto alle federazioni e ai loro tesserati come il ‘Progetto Talento’, fino ai bandi a supporto delle manifestazioni sportive e ai progetti dedicati ai giovani che abbiano al centro lo sport come strumento di inclusione e formazione. Poi, ancora, il bando protesi, da poco prolungato fino al 22 marzo, che consente alle persone diversamente abili l’acquisto gratuito di ausili e protesi per la pratica sportiva amatoriale, la Dote Sport, gli accordi con leghe e federazioni per portare a scuola varie discipline.
Ma proprio relativamente ai bandi sono arrivate molte delle sollecitazioni della platea. Secondo i dirigenti sportivi mantovani vi sono infatti difficoltà nel venirne a conoscenza, spesso poi i Comuni a cui sono destinate le risorse si muovono in ritardo o senza le necessarie competenze per poterli vincere.
Non è mancato un cenno alle troppe responsabilità dei dirigenti sportivi di associazioni sia di natura penale che patrimoniale e alle difficoltà per la gestione degli impianti che sono sempre di proprietà pubblica ma affidati in gestione alle associazioni sportive.
Come non è mancata la lamentela per la mancanza di un raffronto con le parti politiche: “i Comuni non hanno più gli assessori allo sport esattamente come non ce lo ha più la stessa Regione, questo ci fa purtroppo capire come spesso si predichi bene ma poi alle parole non si fanno seguire i fatti” è stato sottolineato dalla platea.