Gestione sempre più cara: la Rsa di Schivenoglia aumenta le rette

La residenza sanitaria assistenziale Scarpari Forattini di Schivenoglia ha aumentato le rette: la misura si è resa necessaria per far fronte ai forti aumenti dei costi di gestione. Da questo mese, quindi, le rette saranno più care di circa 30 euro al mese, un euro al giorno.

Le rsa stanno affrontando un momento di estrema difficoltà: sono molte, per non dire quasi tutte, le strutture che lanciano un grido d’allarme comune: «I costi sono troppo alti».

I rincari dovuti agli aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime in genere, la difficoltà a trovare personale sanitario stanno mettendo in grosse difficoltà le case di riposo, che faticano a mantenere il livello del servizio di assistenza. E allora si deve correre ai ripari e molte rsa stanno ritoccando al rialzo le rette, cercando di non incidere troppo sulle tasche degli ospiti. Va infatti considerato che questi aumenti si sono innestati in una situazione già molto delicata, a livello di bilanci, determinata dalla pandemia da Covid 19.

Infatti anche il Covid ha comportato dei notevoli aumenti dei costi di gestione, con gli esborsi dovuti ai controlli periodici su ospiti e personale e all’acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale.

Senza contare le ripercussioni sul personale e la diminuzione degli ingressi in rsa in quel periodo. Tutti fattori che avevano già messo a dura prova i bilanci.

Nella seduta di mercoledì 28 settembre scorso, il consiglio di amministrazione della Fondazione Scarpari Forattini di Schivenoglia ha deliberato l’aumento delle rette.

Questo aumento, entrato in vigore con l’inizio di questo mese, è pari ad un euro al giorno sulle rette di degenza, per tutte le tipologie di posti letto.

«La scelta si è resa necessaria per contribuire a una molto parziale copertura dei consistenti aumenti dei costi di energia elettrica e gas, ormai risaputi, nonché dei costi di materie prime e generi alimentari», spiegano dalla Fondazione.Giorgio Pinotti