la nuova avventura di Aloy su PS5
San Francisco è irriconoscibile. La natura si fa rigogliosa e predominante, e quel che resta dei ruderi umani è quasi sommerso da un’acqua più limpida che mai. Si presenta bellissimo, il mondo di Horizon Forbidden West, così ricco di cromatismi che, tra il fogliame sgargiante e la purezza dell’oceano, sembra depurato da quasi ogni forma di contaminazione. Eppure la Terra su cui Aloy muove nuovamente i passi è molto malata. C’è una strana piaga che si sta diffondendo sulla superficie, una tempesta – metaforica e letterale al contempo – pronta ad abbattersi su ciò che rimane dell’umanità. E mentre gli animali e il pianeta stanno progressivamente perdendo la linfa vitale, tribù di uomini e branchi di bestie meccaniche si scontrano per la supremazia.
Questo scorcio di un futuro distante più di mille anni ci è stato mostrato in tutta la sua grandiosità visiva nel corso dell’ultimo State of Play: i 14 minuti di gameplay di Horizon Forbidden West su PlayStation 5 hanno messo in luce una produzione dall’indiscutibile spessore tecnico che – quantomeno sulla carta – sembra anche in grado di perfezionare la formula ludica del primo episodio (qui potete recuperare la recensione di Horizon Zero Dawn). Come ribadito dal team di sviluppo, quanto emerso dall’evento è solo la punta dell’iceberg di un’avventura intenzionata, all’apparenza, a non farsi limitare dalla sua natura cross-gen, per travolgere e incantare con una cornice grafica e artistica mozzafiato. Proprio come gli occhi magnetici di Aloy.
Le rovine di San Francisco e la nuova esplorazione
L’orizzonte eretto dinanzi al nostro sguardo è uno di quelli che difficilmente si dimenticano. Giganteschi grattacieli di roccia si estendono fino a sfiorare il cielo, mentre gruppi di creature volatili note come Solcasole attraversano il panorama. È un’immagine che sa essere estasiante, non solo per una resa tecnica d’alto profilo, ma anche – e forse soprattutto – per un art design dall’enorme potenza comunicativa.
Nella San Francisco di Horizon 2 la natura ha di nuovo preso il sopravvento, e dona al colpo d’occhio un impatto quasi rasserenante, con palme che arricchiscono le rovine di una civiltà distrutta e gabbiani che, come i Solcasole, si allontanano dalla spiaggia. Ma basta poco per rendersi conto che quello di Forbidden West non è certo un paesaggio da cartolina: un gruppetto di Squarciavento pattuglia la zona, e – come se non bastasse – la tribù dei Tenakth, già nota ai fan del primo episodio, ha addirittura imparato a cavalcare le Macchine.
È contro questi esseri meccanici che Aloy deve combattere per seguire le tracce dell’amico Erend, in possesso di un artefatto che potrebbe aiutare la protagonista a comprendere più a fondo il mistero della piaga rossa che sta mettendo in ginocchio il mondo. Il rapimento dell’uomo da parte dei Tenakth è l’occasione per Guerrilla di mostrare gli elementi cardine del gamplay di Horizon 2, che non si discosta dagli stilemi saggiati nel capostipite. Se la struttura di base è rimasta la medesima, fatta di esplorazione, arrampicate, fasi stealth e combattimenti a viso aperto, a mutare in questo sequel sembra la qualità delle singole componenti…
Read More: la nuova avventura di Aloy su PS5