Certe anguille hanno problemi con la droga
Glastonbury è un piccolo paese di 9.000 abitanti nel Somerset, in Inghilterra. È anche il nome di un festival (che curiosamente si svolge nella vicina Pilton) che dal 1970 porta dalle 200.000 alle 300.000 persone nell’area, e che è ancora oggi uno degli eventi musicali più importanti dell’anno. Come però sappiamo bene anche in Italia, un festival di questo tipo non può essere a impatto zero; non ci si aspettava, però, che uno dei più grossi problemi di inquinamento provocati dal Glastonbury potesse mettere a rischio… le anguille che vivono nei fiumi e torrenti locali, e che si trovano loro malgrado esposte a una grande quantità di tutte quelle sostanze illecite che vengono regolarmente consumate durante l’evento – in particolare cocaina e MDMA. Lo studio che lo dimostra è stato pubblicato su Environmental Research.
Le anguille e la coca. La ricerca è stata condotta dall’università di Bangor, in Galles, nel 2019, durante l’ultima edizione di Glastonbury pre-Covid (il festival è poi andato in pausa per due anni) che ha ospitato più di 200.000 persone. Il team gallese ha prelevato campioni d’acqua dal fiume Whitelake, sia a monte del festival sia a valle, e ne ha confrontato il contenuto, trovando poco sorprendentemente grandi quantità di droghe di ogni genere. Il problema è che nel fiume e nel vicino lago vive una popolazione di anguille europee (Anguilla anguilla), cioè un animale che secondo l’IUCN è in una condizione critica, a un passo dall’estinzione. Esposte alla droga, in particolare alla cocaina, le anguille non ne ricevono gli stessi effetti di noi esseri umani: al contrario, l’ingestione può causare a questi animali danni muscolari e rallentarne la maturazione sessuale, e di conseguenza modificare il loro ciclo vitale.
Droga, ma non solo. Le anguille non sono le uniche vittime dello sverso di sostanze stupefacenti nel fiume. Anche i piccoli crostacei planctonici del genere Daphnia che vivono nelle acque del Whitelake, e che sono un elemento indispensabile della rete trofica, ne vengono danneggiati: in particolare l’MDMA ne inibisce il metabolismo, rallentando tutte le loro funzioni vitali del 50%. Ci si potrebbe chiedere come faccia così tanta droga a finire nel fiume, visto che in teoria dovrebbe venire consumata. La risposta è nelle toilette pubbliche, o meglio nel loro non-uso: il pubblico del festival preferisce urinare in giro, magari direttamente nel fiume, contribuendo in questo modo alla diffusione…
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